CLAUDIO MARCHISIO E I SUOI SEGRETI DI BELLEZZA!




Se c'è una cosa che condividono da tempo i due nuovi eroi della Nazionale italiana è il parrucchiere. Claudio Marchisio e Mario Balotelli, protagonisti con i loro gol della vittoria contro l'Inghilterra, si affidano entrambi a Sebastian Muscillo, l'hairstylist che dal salone di Varese (muscillostaff.it) si sposta per seguire Juventus e Milan e la cui fama è cresciuta semplicemente con il passaparola negli spogliatoi. Ce l'ha raccontato proprio il centrocampista bianconero prima di lasciare la sua Torino, quando ancora non sapeva che sarebbe stato proprio lui a segnare il primo gol azzurro nei Mondiali brasiliani.
A dirla tutta, al momento del nostro incontro il “principino” (chiamato così perché, fuori dal campo, è sempre molto, molto elegante) era impegnato nella promozione di Bottled Unlimited, il profumo di Hugo Boss dalla freschezza tonificante che sa di menta e ananas, ispirato alla determinazione necessaria in campo prima di una grande sfida e che – ora lo possiamo dire – gli ha portato una grande fortuna.


È vero che lei usa sempre il contorno occhi?
«Sì, ho le occhiaie da una vita. A essere proprio sincero uso anche la crema idratante. Mia moglie si cura molto: è da lei che ho imparato l’importanza della costanza. Ogni tanto ci scambiamo perfino i prodotti».



In spogliatoio non la prendono in giro?
«Guardi che in Italia tutti i giocatori si curano, siano della Juve o della Nazionale. Non sono l’unico, anzi al massimo prendiamo in giro chi non lo fa».



Oltre al parrucchiere condividete anche le fragranze?
«No, a volte lo spogliatoio sembra una profumeria! Nell’aria se ne sentono moltissime, tutte diverse».



Quali preferisce?
«Quelle fresche come lo è Boss Bottled Unlimited: una fragranza deve farmi sentire leggero, sereno. Non amo quelle con la vaniglia, troppo pesanti. E poi ne spruzzo solo un po’ sui polsi, che poi porto dietro le orecchie».



Ma se le dico sfida, che profumo le viene in mente?
«Quello dell’erba del campo da calcio appena tagliata».



I mondiali la spaventano?
«Il calcio non mi fa mai paura, al massimo una partita può causarmi ansie, scatenarmi l’adrenalina. L’unica paura è per l’aereo: nonostante sia abituato, le turbolenze mi inquietano».



Posare per la campagna di Hugo Boss che effetto le ha fatto?
«Mi sono divertito molto, è stato un modo per staccare. È sempre interessante conoscere persone cha fanno un lavoro diverso dal mio».



Da ragazzino chi era il suo mito?
«David Beckham. Sa, su di lui girano un sacco di leggende: pare che la sua maglia non puzzasse mai, neppure a fine partita. Scherzi a parte, lui ha rivoluzionato l’immagine del campione: ci ha insegnato quanto conti, perché rappresentiamo la nostra squadra e la nazionale, sempre, anche fuori dal campo».

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